Hello! My name's Liliana. I'm a teacher of English (Language and Literature) to Italian teenage stu

Monday, January 16, 2023

constitution and citizenship

constitution and citizenship 

the Normans

the normans 

the elizabethan theatre

the elizabethan theatre 






The Picture of Dorian Gray-video+ questions+ comment on the book

slides
 


  • Who's Basil?
  • Who does he decide to paint?
  • What does Dorian see in the painting?
  • What is he afraid of?
  • Who's Lord Henry Wotton?
  • What wish does Dorian express?
  • Who takes the painting?
  • Who's Sybil?
  • What does Dorian like about Sybil?
  • Why does Sybil commit suicide?
  • What kind of influence does Lord Henry have on Dorian?
  • Does Basil ever see the portrait?
  • Who kills Bail?
  • Why does Dorian destroy the picture?
  • How does Dorian look like after he dies?












Sunday, January 8, 2023

PREFAZIONE RITRATTO DORIAN GRAY

 

Significato Prefazione “Il Ritratto di Dorian Gray”

L’artista è il creatore di cose belle.
L’artista è consapevole di essere il mezzo del proprio spirito, che per sua natura è creatore di bellezza e perfezione.

Rivelare l’arte e nascondere l’artista è il fine dell’arte.
L’arte che celebra l’artista non è arte.
L’arte che celebra l’artista non è arte. L’artista è consapevole di essere l’espressione materiale dello spirito e non della sua importanza personale.

Il critico è colui che può tradurre in diversa forma o in nuova sostanza la sua impressione delle cose belle.
Tanto le più elevate quanto le più infime forme di critica sono una sorta di autobiografia.
L’osservatore (critico) dell’arte percepisce in essa lo spirito .
L’arte non è mai definita ma parla e si esprime attraverso chi la osserva suscitandone infinite interpretazione, le quali sono la risultante della propria identità e del proprio vissuto.
Ogni uomo è un piccolo universo per questo motivo l’arte è sempre autobiografica.

Coloro che scorgono brutti significati nelle cose belle sono corrotti senza essere affascinanti. Questo è un errore.
Coloro che hanno perso l’anima nella ricerca dei piaceri e dei vizi vedono nelle cose “belle” i loro vizi.
Da ricordare che la parola corrotto deriva dal latino cor-ruptum che significa cuore rotto.
Sono uomini privi di sensibilità.

Coloro che scorgono bei significati nelle cose belle sono le persone colte. Per loro c’è speranza.
Essi sono gli eletti: per loro le cose belle significano solo bellezza.
Per gli uomini sensibili c’è speranza, la quale viene riattivata dall’arte per quanto essa possa essere fine a sé stessa.
Nonostante il mondo sia un posto corrotto dal vizio e dal potere, la sensibilità degli uomini definiti da Wild colti, non è stata intaccata.

Non esistono libri morali o immorali. I libri sono scritti bene o scritti male. Questo è tutto.
La morale per l’artista non esiste, poiché è la materia dell’arte stessa.
A causa della forma l’artista potrebbe essere mal interpretato e quindi il senso della sua opera (creazione) sarebbe vano.

L’avversione del diciannovesimo secolo per il realismo è la rabbia di Calibano che vede il proprio volto riflesso nello specchio.
L’avversione del diciannovesimo secolo per il romanticismo è la rabbia di Calibano che non vede il proprio volto riflesso nello specchio.
Personaggio shakespeariano, Calibano non sopporta la vista della propria immagine riflessa nello specchio. Preferisce rimanere nell’ignoranza della propria condizione. Preferisce non vedere come l’ha ridotto Prospero, il suo padrone, che con i suoi raggiri e le sue fasulle promesse non otterrà mai la libertà.
Con questa metafora critica le condizioni del popolo Inglese, che come Calibano rifiutano di vedere quel che sono realmente, vivendo in una pallida illusione immersa di piacer mondani.

La vita morale dell’uomo è parte della materia dell’artista, ma la moralità dell’arte consiste nell’uso perfetto di un mezzo imperfetto.
La morale dell’uomo è materia dell’artista, poiché l’uomo attraverso i suoi desideri, le sue fantasie e le sue perversioni sfugge appena può da essa. L’importante è mostrare agli altri la falsa immagine creata per la morale accettata e sostenuta da tutti.
L’artista non si può comportare in questo modo nei confronti dell’arte, perché l’arte lo rende libero di esercitare e di manifestare ogni cosa e per questo la può usare a suo piacimento libero dal condizionamento della società.

L’artista non desidera dimostrare nulla.
Persino le cose vere possono essere dimostrate.
L’artista non fa critiche morali o etiche mostra attraverso la semplicità della sua arte quello che sente. La bellezza dell’arte altro non è che il vestito del mistero, apparentemente semplice ma profonda nella sua essenza.

Lippincott dorian grayUscita del romanzo il ritratto di Dorian Gray

Nessun artista ha intenti morali.
In un artista un intento morale è un imperdonabile manierismo stilistico.
La morale è un regola che l’uomo impone a sé stesso senza capirne il vero motivo e significato, a differenza dell’etica che è un limite cosciente che l’uomo impone a sé stesso per lasciare spazio al prossimo suo.
La morale e la sua critica, riscuote sempre consenso, poiché è essa è la regola accettata dalla maggioranza degli individui, per essere accettati dagli altri l’uomo non divine consapevole e quindi nemmeno libero di esprimersi. Il modo di comportarsi accettato da tutti è un blocco espressivo per l’artista e per l’uomo.

Nessun artista è mai morboso. L’artista può esprimere qualsiasi cosa.
L’artista è osservatore dell’uomo e della vita, e nella sua arte imprima la sua libertà e il suo essere.
La morbosità è un limite nella quale l’arte stessa muore. Essere morbosi significa essere troppo dentro e quindi vincolati, attaccati a qualcosa, e la creazione derivante dalla libertà dell’istinto non si manifesterebbe nell’opera d’arte.


Il pensiero e il linguaggio sono per un artista strumenti di un’arte.
Ideazione-pensiero, creazione-linguaggio. L’arte si forma attraverso l’intelletto che è la peculiarità più elevata dell’uomo e ne da creazione nel mondo materiale attraverso il linguaggio: pittura, musica, scrittura.

Il vizio e la virtù sono per un artista materiali di un’arte.
L’uomo vive nella dualità costante per conoscersi. Il bene e il male spesso nella vita reale vengono manifestati proprio attraverso il vizio e le virtù. Mentre nel vizio perde tutta la sua luce, facendosi trasportare come una foglia dal vento d’autunno; nelle virtù dimostra il suo slancio verso l’infinito spostando tutti i suoi limiti, compiendo azioni di valore inestimabile per sé stesso e per l’umanità.

Dal punto di vista formale il modello di tutte le arti è l’arte del musicista.
Dal punto di vista del sentimento il modello è l’arte dell’attore.
La forma della musica comunica con l’ascoltatore attraverso le vibrazioni che essa emana, colpendo il corpo e facendolo risuonare come un diapason.
L’attore invece colpisce lo spettatore attraverso l’immedesimazione dello stesso nella parte che sta recitando.

Ogni arte è insieme superficie e simbolo.
Coloro che scendono sotto la superficie lo fanno a loro rischio.
Attraverso il simbolo utilizzato in ogni arte l’uomo diviene introspettivo, questa introspezione lo fa scendere nelle sue virtù e nelle sue oscurità, naturalmente a suo rischio e pericolo.
L’uomo che scende dentro sé stesso deve essere coraggioso e pronto a tutto, poiché potrebbe incontrare i suoi mostri e le sue paure.

L’arte rispecchia lo spettatore, non la vita.
Questo perché ogni uomo è un piccolo universo assestante. La vita è la costante, ma il modo di interpretarla sarà per ogni essere umano sempre diverso.
L’arte funziona de specchio nel quale l’uomo si riflette mostrando a sé stesso chi è, come uomo e come essere.

La diversità di opinioni intorno a un’opera d’arte dimostra che l’opera è nuova, complessa e vitale.
L’opera d’arte è nel suo profondo di natura archetipica e gli impulsi che suscita nell’osservatore creano infinite interpretazioni.

Possiamo perdonare a un uomo l’aver fatto una cosa utile se non l’ammira.
L’unica scusa per aver fatto una cosa inutile è di ammirarla intensamente.

Tutta l’arte è completamente inutile.
Ai fini materiali l’arte è completamente inutile non soddisfa nessun bisogno primario dell’uomo.
Il fatto di ammirarla intensamente serve a stimolare quelle sensazioni per far emergere la parte spirituale dell’uomo, per ricordargli che è molto di più di un semplice animale intellettuale.

*Nella prima parte della prefazione viene molto utilizzata la parola belle, Wilde la utilizza non solo per il fatto che era un esteta, ma perché è l’espressione che userebbe un bambino, per spiegare il suo stato di entusiasmo e felicità nel vedere riflesso nell’arte, la parte più nobile di sé.


Saturday, January 7, 2023

Themes in Oliver Twist

 

THEMES in Oliver Twist

The powerlessness of children Oliver and the other children are controlled and over powered by wealthy and powerful adults. Poor children are forced to work in the so-called workhouses, where they are treated badly and are constantly starving, or they turn to crime, risking to be caught and taken to prison or to be killed.

The powerlessness of women At the time, women were treated as second class citizens. Like children, women, too, are at the mercy of the more powerful in society. This is especially exemplified in Nancy, who ends up giving her life in her attempt to act against the men who hold power over her.

Poverty Dickens focuses on the terrible effects of poverty on human beings. In Chapter Two Oliver asks for more gruel. He is “desperate with hunger.” He approaches the master and says, “Please, sir, I want some more.” The staff is genuinely shocked. The master hits Oliver with the ladle and the beadle is astonished. The reaction of the adults, reveals the dehumanization of deprived children who are not helped by anyone.

Crime The conditions of 1830s London led naturally to crime. The novel presents a close picture of how one particular criminal gang operates. It’s composed of a lot of  types and personalities. Fagin lives by corrupting children and Sikes is a thug, a housebreaker and burglar. The Artful Dodger is someone who, if born into a better class, would have done exceptionally well, given his high intelligence, creativity, and sunny personality, but, as things are, has been born for a life of crime. Nancy is there because she has nowhere else to go. She’s an essentially good person forced to go with the way the wind blows but finally risking, and forfeiting, her life in her effort to do the right thing.

The Law The novel is also about the effects on the poor of British laws in the 19th Century, as industrialization accelerated. The reasons behind the Poor Law Act passed in 1834 were basically good– the creation of workhouses as a way of dealing with the homeless: giving them food and shelter. The reality, however, was the confinement of the poor in places where they were starved and mistreated with no training or education or any hope for a way out of the trap they were in, intended partly as an answer to the growing crime rate.

On the level of the law as it applied to individuals, we see, in the treatment of Oliver when he is suspected of theft, that individuals of his supposed class had no chance, It was only through the intervention of a middle-class gentleman that Oliver was spared from being flung into prison.

Good versus Evil ‘Good versus evil’ is the one theme that is common to most works of literature.In Oliver Twist there are characters who are completely bad – Fagin and Bill Sikes. There are also characters who are completely good, like Oliver and Rose. Dickens gives us another layer of characters – those who should be models of good, the people who occupy high positions because they are trusted to be social beacons. The reality, however, is that when Dickens shines a light on them we find that they are corrupt, using their positions of trust to line their own pockets at the expense of those they are charged to protect. We also see that those who make decisions about the parish poor, and starve them, eat and drink like royalty.

City versus countryside In Oliver Twist, the city and the countryside each take on symbolic meaning, and stand in clear dichotomy. The city is corrupt, dirty, and seedy, while the country is pure, clean, and healthy. It is in the city that Oliver is forced into immorality, while it is in the country that Oliver is able to recover his health, to get an education, to find peace and happiness, and to live morally. 

This dichotomy is likely related to the danger of the mob mentality that is so prevalent in the novel. In the city, where everyone is so close together, it seems to always be the immoral contingent that wins out and drowns out the few moral voices - just as in a mob the voice of reason is always overwhelmed. In the country, conversely, the people are not a mob, but a community.